di Fabio Cantelli Anibaldi.
In Sanpa, madre amorosa e crudele (pubblicato nel 1996 come La quiete sotto la pelle) la comunità fondata da Vincenzo Muccioli è tema centrale, ma in queste pagine c’è molto altro. C’è il mistero dell’adolescenza e la disperata ricerca di un Assoluto immaginato come altrove perché non riconosciuto nel «qui e ora». C’è il perseguire estasi al confine tra vita e morte, dove il sapere accademico e il giudizio morale balbettano e arrancano. C’è infine la grandezza di un uomo, Muccioli, degenerata in titanismo e megalomania con l’espansione incontrollata della comunità. Il tutto scandito da una scrittura inedita nella letteratura sulle tossicodipendenze, capace di saldare testimonianza e riflessione, disperazione individuale e disagio di civiltà. Fonte d’ispirazione per gli autori di Sanpa. Luci e tenebre di San Patrignano, documentario messo in onda su Netflix che ha suscitato tanta attenzione e clamore, questo libro è però, innanzitutto, un’opera letteraria, un memoir bruciante e sofferto che trascende l’occasione che lo ha generato e rivela il talento di uno scrittore.